I miei occhiali che s'appannano; li tolgo, li pulisco, m'asciugo gli occhi.
Manu è partita, ieri.
E il vuoto dentro di me è palpabile.
E' partita per il Madagascar ma non per vacanza, non per lavoro. Per una sorta di "missione", con una ONLUS, Amici di Ampasilava; e non starà via 2, 3 settimane, 1 mese, no...
Sarà lungo Manu, sarà lunghissimo 1 anno senza corrispondere con te, senza le tue parole sempre così profonde, mai scontate. Ricordi cosa ti scrissi? Quelle parole di Kerouac, nelle queli io ti vedevo un sacco: "Le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d'artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra e tutti fanno «Oooooh!»". Così è Manu per me. Anche lei viaggiatrice insaziabile, con quella voglia di andare, di andare sempre oltre, di aiutare, di scoprire.
Risuonano ancora in me le parole di una sua ultima e-mail: "Io vado, vado anche per te e per voi tutti che non potete, per un motivo o per l'altro...perché siete in tanti davvero a trovare quello che voglio fare una grande cosa...e questo mi da forza per andare avanti (...) E così vado, vado per chi non può perché ha famiglia, per chi ha fatto altre scelte, per chi é malato e non può più farlo, e per chi vorrebbe aiutare ma non ha il coraggio di una scelta così drastica (...) Vado anche per chi pensa che tanto non cambierà niente se vado (...) E poi vado anche per chi non c'é più e non ha più la possibilità d'andare da nessuna parte, perché ci ha lasciato troppo presto...e non ha fatto in tempo a vedere tante cose di questo mondo"
L'incontro con Manu fu un pò insolito: ci incontrammo in Brasile, a Pouso Alegre, in una "missione", un Centro formato da asilo nido, asilo, scuola, dormitorio e oratorio, costruito da un missionario italiano, di quelli che si rimboccano le maniche e scelgono di stare con gli ultimi. Kiki ed io appena arrivate, lei già sulla via del ritorno: 3-4 giorni ancora e poi partì per la sua Svizzera.
Ritornata anch'io a casa, cominciammo la nostra corrispondenza che, nonostante siano passati gli anni, non è ancora terminata. Anche se non ci siamo più viste (solo un'altra volta che, sfiga vuole, lei era qui nelle mie zone ed io ero in Ospedale..>.>..) ci siamo scoperte via lettera, ci siamo conosciute e abbiamo notato come fossimo sulla stessa linea d'onda.
Non è stata la distanza ad impederci un'amicizia.
E anche ora, non saranno certo Km e Km di lontananza a farmi dimenticare di te, Manu, non sarà il non poterci più scrivere per un anno...che poi, conoscendoti, non mi stupirei certo se 1 anno diventassero 2 ^^
Ma hai fatto bene Manu, te lo dissi, vai, vai e ancora vai, perchè il viaggio è un qualcosa di magnifico, di unico, una ricchezza fantastica e preziosa...
"– Dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo.
– Per andare dove, amico?
– Non lo so, ma dobbiamo andare."
Vai Manu, con quella tua solarità che ti distinge, con la tua allegria, con la tua voglia di fare e anche con quella tristezza che ti porti dentro (come penso ognuno di noi...) ma che non ti ferma.
Per parlarci l'abbiam detto, guarderemo il cielo e lasceremo che i pensieri vadano liberi.
Tu, sotto il cielo del Madagascar, sotto un cielo che m'immagino d'un blu intenso; io, sotto il cielo dell'Italia, della Brianza, sotto un cielo forse violentato troppo dalle luci artificiali.
Scrutando il cielo, ci parleremo, come sempre.
E ti saluto, ti saluto Manu, con le parole dei Modena City Ramblers che mi sembrano le più adatte:
"Buon viaggio hermano querido!/E buon cammino ovunque tu vada/forse un giorno potremo incontrarci di nuovo/lungo la strada".
A presto Manu.