lunedì 27 aprile 2009

Lettera a me stessa

Questa volta vi porterò in un viaggio particolare. Niente viaggi esteri, niente viaggi nella società italiana…questa volta, forse la prima, il viaggio è in me. Oggi ho aperto l’album delle foto. Ne ho tante, molte di quando ero piccola; questa qua di fianco ne è un esempio. Guardo quelle foto e incomincio a parlare a me stessa, a quella bambina piccola piccola. Ma non capisco, non riesco proprio, non capisco perché non mi escono parole di gioia, di contentezza. Guardo la piccola Aly che ero, con le lacrime agli occhi, l’accarezzo, la prendo in braccio, le parlo… Aly, ora sei così piccola, così serena, senza problemi…passerai dei begli anni, spensierati, avventurosi, felici, il mondo ti sembrerà un luogo enorme e da scoprire…le delusioni ci saranno, certo, ma le passerai bene, tranquilla… Poi arriverà un giorno preciso, di un mese preciso, di un anno preciso, e tutto comincerà ad incrinarsi e non si sistemerà più…le incrinature aumenteranno e diverranno spaccature irreparabili…e soffrirai, molto…i sogni, i progetti, verranno presi, strappati e bruciati…alcune persone se ne andranno senza volerlo, altre per scelta in modo cinico ti volteranno le spalle…e cadrai ripetutamente per inseguire chi neanche se ne accorge e di certo non lo merita, per inseguire futuri preclusi…per inseguire ideali sotto un orizzonte di fuoco…e le ferite aumenteranno, diverranno sempre più profonde, incurabili…finchè anche il corpo cederà, quello stesso fisico che con divertimento facevi arrampicare sugli alberi, che hai portato su tante terre straniere…l’anima sempre più spesso urlerà il dolore, gli occhi saranno sempre più spesso fissati al cielo o su un punto qualunque dell’orizzonte…ma non saranno quelli d’un viaggiatore che non vede l’ora di ripartire, ma saranno quelli di chi fissa da dietro le sbarre… E mentre ti parlo, Aly, ti tengo in braccio addormentata, con la tua piccola mano che stringe la maglietta…e vorrei chiederti scusa se il mio futuro non è proprio come lo desideravi…e mi sento in colpa…e mi sento sempre più stanca Aly, sempre più disillusa…mi aggrappo alle persone a me care come un naufrago s’aggrappa disperato ad un salvagente, perché sono l’unica cosa che non mi fa andare a fondo… Sai Aly, la voglia di vivere a pieno, ogni secondo, quella non è passata, è rimasta una costante, solo il contesto è cambiato… Aly… Aly…se tu sapessi i dolori, le sofferenze…così profonde che le gioie s’eclissano…e il capire che siamo isole, che dobbiamo contare solo su noi stessi, finchè anche il noi stessi non ci tradisce…
Mi spiace Aly, mi spiace molto…

venerdì 24 aprile 2009

Festa della Liberazione

Il 25 Aprile 1945 l'Italia veniva liberata. I fascisti e i nazisti perdevano, i Partigiani e le forze dell'Alleanza vincevano. L'Italia tutta esultava per la vittoria. Il sangue di tutti i Partigiani caduti, di tutte le vittime preda dei rastrellamenti, di tutti i giovanissimi di 15, 16 anni morti per la Patria libera, non era stato vano. L'Italia vera aveva vinto. E qui la storia di una nazione diventa storia personale, storia di ricordi raccontati che la mia mente non potrà mai cancellare: mio nonno materno che esulatava dopo anni e anni in collegi statali per poveri a convivere con le bombe, la fame, la disciplina ferrea; i fratelli di mia nonna materna che se la ridevano dopo aver disertato le armate del Dux e per questo erano finiti in carcere a Milano. E la gioia generale di tutta la mia famiglia che di certo non rimpiangeva il fascio. E poi, permettetemi, un ricordo va al mio bisnonno materno, morto troppo giovane per vedere la Liberazione, morto per la malaria presa durante la campagna d'Africa e per gli stenti e la fame che la vita sotto il fascismo procurava.
Non posso che concludere gridando viva l'Italia liberata! Viva i Partigiani! Viva mio nonno e i miei zii!



mercoledì 15 aprile 2009

You shall rise

Perchè, come cantano i Mattafix, si deve avere sempre la forza per risollevarsi, sia per un dolore, sia per una delusione, sia per una sconfitta...sia per un terremoto...sia per una "malattia" che ci si trascina dietro da molto... You may never know, if you lay low, lay low, you shall rise... Guarda la nazione attraverso gli occhi del popolo, guarda le lacrime che scorrono come fiumi dai cieli, dove sembra che ci siano solo confini, dove gli altri si girano e sospirano, tu devi sollevarti... See the nation through the people's eyes, see tears that flow like rivers from the skies, where it seems there are only borderlines, where others turn and sigh, you shall rise...

lunedì 6 aprile 2009

La terra ha tremato in Abruzzo

Liberazione: Non solo destino. Terremoto in Abruzzo, oltre 150 morti finora accertati, 1500 feriti, 70mila sfollati. A L'Aquila crollano anche edifici recenti come la casa dello studente; la maggior parte delle case è inagibile, incluso l'Ospedale; intere frazioni completamente distrutte. I danni dei terremoti si potrebbero prevenire e limitare con costruzioni antisismiche. E’ questo il piano casa di cui il Paese avrebbe davvero bisogno.
L'Unità: Interi paesi distrutti, migliaia di volontari in marcia. Sisma a L'Aquila: 180 morti e 17mila senzatetto. Forte scossa di assestamento, sentita anche a Roma.
Il Corriere della Sera: Terremoto in Abruzzo: oltre 100 morti, allarme sfollati. Paesi distrutti, edifici crollati. In 100mila senza casa.
Il Messaggero: Terremoto in Abruzzo, almeno 100 morti, paesi distrutti, migliaia gli sfollati. Rase al suolo Onna, Paganica e Tempera. Atti di sciacallaggio. Fra le vittime 8 bimbi. Si scava tra le macerie, decine i dispersi. Il sisma alle 3.32 di magnitudo 5,8. Ancora scosse.
Libération: Italie: Les habitants, hagards, craignent les répliques du séisme. La terre a tremblé dans les Abruzzes dans la nuit de dimanche à lundi, a fait plus de 92 morts, selon un bilan encore provisoire, et d'importants dégâts matériels.
Times: Death toll in Italy earthquake rises above 90. Devastating quake hits the medieval town of L'Aquila, north of Rome, as row brews over lack of action after unofficial warnings.
Guardian: Italian quake kills 90 and leaves hundreds trapped. State of emergency declared after tremor of 6.3-magnitude, 70 miles north-east of Rome.
Der Spiegel: Katastrophe in Italien. Erdbeben in den Abruzzen macht Zehntausende obdachlos. Ganze Orte gleichen einem Trümmerfeld: Nach dem verheerenden Erdbeben in Mittelitalien wurden bisher mehr als 90 Tote geborgen - die Helfer vermuten viele weitere Leichen unter den Ruinen. Der Zivilschutz rechnet mit 50.000 Obdachlosen, Ministerpräsident Berlusconi rief den Notstand aus.
Die Süddeutsche Zeitung: Mehrere Erdstöße haben die italienische Region Abruzzen erschüttert. In der Hauptstadt L'Aquila stürzten Häuser ein, Dutzende Bewohner kamen ums Leben. Viele Menschen flüchten verängstigt aus der Stadt - und die Retter suchen fieberhaft nach Überlebenden.
El Mundo: Hay al menos 90 fallecidos y decenas de desaparecidos. El número de fallecidos por el seísmo en Italia ronda ya el centenar. Berlusconi ha decretado el estado de emergencia ante la catástrofe, que ha dejado a unas 50.000 personas sin hogar.
Xinhua net: 意大利中部地区发生强烈地震 至少27亡40人失踪
Jornal de Brasil: Sobe para 92 o número de mortos após o terremoto na Itália de madrugada. O epicentro do tremor de 6,3 graus na escala Richter foi a 95 km de Roma e 10 km de profundidade. Vinte e seis cidades foram atingidas na região central do país.
New York Times: At Least 92 Die in Earthquake in Italy. 40,000 to 50,000 Left Homeless in Mountainous Region. The 6.3-magnitude earthquake shook the Abruzzo region east of Rome on Monday, seriously damaging buildings. Aftershocks complicated rescue efforts.
( Rifondazione Comunista ha organizzato Brigate di solidarietà attiva con le popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo e altre modalità d'aiuto; per tutte le informazioni andate al sito: http://home.rifondazione.it/ )