1992. All'inizio dell'inverno. Romania.
Miloud Oukili, ventisettenne, franco-algerino: "Ho perso il treno. E mi sono ritrovato da solo alla Gara du Nord, a Bucarest, una notte di febbraio. Si trattava di aspettare fino al mattino per riprendere il viaggio verso casa, Parigi. (...) Sono andato in Romania per starci un mese e mezzo, e ci sono rimasto sette anni. Neanche fossi Brad Pitt in Tibet. Almeno lui si è scelto un posto con le montagne e un’atmosfera, almeno lui è il sex symbol più famoso del mondo...".
giovedì 17 settembre 2009
domenica 6 settembre 2009
Il regista scomodo
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Poveda era nato in Algeria nel 1955 da genitori spagnoli fuggiti in esilio dalla dittatura franchista. Cresciuto a Parigi era arrivato in Salvador giovanissimo, trent'anni fa, grazie ad un contratto con Time, il newsmagazine americano, per seguire come fotografo la guerra civile. Dopo il '92, quando
la guerriglia del Farabundo Martì -oggi al governo- iniziò le trattative di pace, Poveda lasciò il paese per documentare nuove guerre: dall'Iran, all'Iraq, al Libano; pubblicando le sue foto nei maggiori giornali internazionali come El Pais, Le Monde, Paris Match e New York Times. Qualche anno fa Poveda era tornato a stabilirsi in Salvador e a lavorare sul fenomeno della criminalità giovanile. Il film "La vida loca", in gran parte girato nel sobborgo della Campanera, documenta l'
estrema violenza di queste bande di giovanissimi -l'iniziazione avviene intorno ai dodici massimo tredici anni- che spacciano droga e dominano il contrabbando, ma è molto critico anche verso la polizia e l'atteggiamento super repressivo dello Stato.
Le bande criminali giovanili come la M-18 o la Salvatrucha (o M-13), le due più grandi d
el Salvador, nascono negli anni Ottanta tra i ragazzi delle comunità di immigrati ispanici di Los Angeles. Negli anni Novanta il fenomeno si estende in Centroamericana grazie ad una legge che consente al governo americano di rispedire nei paesi d'origine piccoli e grandi criminali dopo che hanno scontato la loro condanna negli Usa. Fu così che i giovani capi gang di Los Angeles rimpatriati in Salvador formarono le nuove bande per gestire droga e contrabbando. Il fenomeno è esploso in America centrale negli ultimi dieci anni ed oggi si calcola che l'esercito delle gang sia composto da un numero di membri che varia dai 30 ai 50 mila.
Tratto da: Repubblica.it
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Tratto da: Repubblica.it
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