SIRIA - Aleppo - Omran Daqneesh, 5 anni.
"Se fate tacere questi bambini, le pietre grideranno"
"If you do shut up these children, the stones will cry"
Ma come siamo arrivati a questo?
Le proteste del marzo 2011 si diffondono rapidamente in più città, in virtù dell’effetto contagio delle primavere arabe. Le proteste sono partite da Deraa, città che è sì in una
delle aree più depresse del Paese, ma anche a pochi passi dal confine
con la Giordania. Paese in cui, coordinati dal Dipartimento di Stato,
operano agenzie e militari americani, con vari centri di addestramento.
Nonché inglesi e sauditi.
Un portavoce ministeriale siriano afferma che la polizia avrebbe l’ordine di non
sparare sui manifestanti pacifici ma all’interno delle
manifestazioni ci sono gruppi armati il cui fine è provocare scontri a
fuoco.
Sulle proteste popolari si innesca l’infiltrazione di agenti
provocatori che inducono alla reazione a fuoco le forze governative. Le
notizie conseguenti vengono amplificate e rilanciate dai predisposti
punti di diffusione. La prevista e scontata auto-propagazione nei media
occidentali completa l’opera.
In Siria l’elemento scatenante sono stati agenti opportunamente
addestrati dai servizi occidentali e miliziani wahabiti jihadisti. Quotidiani internazionali, come The Guardian, e regionali, come il libanese Daily Star,
hanno riportato una notizia secondo cui agenti occidentali – tra cui
anche i 12 francesi catturati dall’esercito – erano presenti in Siria
sin dall’avvio dell’operazione di regime change camuffata sotto le proteste popolari.
Riepilogando questa potrebbe quindi essere la sequenza degli interventi
adoperati: preparazione agenti, fonti di notizie e rilancio,
infiltrazione nelle proteste, provocazione armata, repressione,
amplificazione di notizie false e diffusione mondiale, condanna,
giustificazione di interventi dall’esterno.
Per la Siria la notizia che doveva far scatenare l’intervento occidentale è stata quella dell’uso di armi chimiche da parte di Assad
contro la popolazione. La notizia non era falsa, ma il gas era stato
usato dagli stessi jihadisti proprio al fine di causare l’intervento USA
a loro supporto. Fallito nel caso specifico soltanto per la netta frapposizione della Russia e di Papa Francesco.
Create le condizioni che, sfruttando la protesta popolare, hanno
determinato in contemporanea la messa all’indice internazionale del
governo di Assad e lo schiacciamento dell’opposizione in opposizione
armata, nel paese sono stati fatti affluire dalle frontiere di Turchia e
Giordania tra i 100 e i 200 mila miliziani (in stragrande maggioranza
non siriani) addestrati nei due paesi, oltre che in Arabia Saudita e
Qatar. Lo stesso re giordano Abdullah aveva detto che gli inglesi del SAS (Special Air Service) hanno costituito dal suo Paese per operare nel sud della Siria un battaglione meccanizzato di miliziani.
Il successo della fase iniziale degli attacchi delle milizie si è amplificato rapidamente, grazie anche alla loro perfetta
conoscenza delle vulnerabilità dell’esercito siriano. A quel punto è intervenuta la Russia per adeguare l’esercito siriano al tipo di guerra che stava combattendo.
[Valentin Vasilescu]
sabato 20 agosto 2016
Iscriviti a:
Post (Atom)