thank you very much for your letter sent to me, I was really glad to hear you. But, sorry, I should stop your desire to come and find me.
No, not come Rashid, you do not come to Italy.
Italy has become an inhospitable country, and with her many Italians.
... ... ... ...
Caro Rashid,
ti ringrazio molto per la lettera speditami, mi ha fatto veramente piacere sentirti. Però mi spiace dover bloccare la tua gioiosa volontà di venirmi a trovare.
No, non venire Rashid, non venire in Italia.
L’Italia è diventata un paese inospitale, e con lei molti italiani.
Guarderebbero subito la tua pelle, vedrebbero che è scura, e ti darebbero certe occhiatacce, farfuglierebbero commenti razzisti, ti insulterebbero, magari ti metterebbero anche le mani addosso. Questo solitamente nell’indifferenza dei passanti. Se poi sentissero il tuo nome penserebbero “Ecco! L’ennesimo immigrato clandestino musulmano!”. E poco importa se tu sei protestante, loro penserebbero così. Lo so, Rashid, a cosa stai pensando. Tu hai passaporto statunitense, tu non sei clandestino. I tuoi nonni si trasferirono dalla Nigeria negli USA e tu nascesti lì. Tu non sei povero, non hai bisogno d’entrare illegalmente da nessuna parte. Ma loro non capiscono, loro non vogliono capire. Potresti parlar loro per ore, e ridirebbero le stesse frasi, magari dandoti del bugiardo. Ti sentiresti offeso e deluso amico mio. Tu, tu che sei laureato col massimo dei voti, tu che parli cinque lingue, tu che lavori addirittura alla NASA. Ma a loro non fregherebbe nulla. La loro ignoranza la sfoggiano come un premio. E sai che pena a vederli… Loro che fino a qualche tempo fa scappavano da questa Italia con le pezze al culo e le valige tenute insieme dallo spago, loro che lavoravano come muli senza diritti, che si ubriacavano al primo bar per non pensare al domani. Ma loro hanno dimenticato Rashid. Oggi si vantano di poche cose materiali che posseggono e scaricano ogni problema sugli immigrati. O su chi ritengono “diverso” da loro. Hanno una capicità di ragionamento pari a zero, devi fare discorsi semplici semplici e basilari con loro, se no non capiscono. Però pensano di saperla lunga.
Potresti umiliari con poche parole. Ma a che ti gioverebbe amico? Non capirebbero lo stesso.
Scusami Rashid, lo faccio per te, e forse un po’ anche per me, perché non voglio che tu veda con chi sono costretta a coabitare.
Un giorno forse verranno tempi migliori.
Per ora però visita altri luoghi, altre nazioni. Da altre parti non è molto diverso che da qui, ma preferisco che tu non venga. Ci vedremo da un’altra parte Rashid. Ma non qui.
Non venire qui in Italia.
Caro Rashid,
ti ringrazio molto per la lettera speditami, mi ha fatto veramente piacere sentirti. Però mi spiace dover bloccare la tua gioiosa volontà di venirmi a trovare.
No, non venire Rashid, non venire in Italia.
L’Italia è diventata un paese inospitale, e con lei molti italiani.
Guarderebbero subito la tua pelle, vedrebbero che è scura, e ti darebbero certe occhiatacce, farfuglierebbero commenti razzisti, ti insulterebbero, magari ti metterebbero anche le mani addosso. Questo solitamente nell’indifferenza dei passanti. Se poi sentissero il tuo nome penserebbero “Ecco! L’ennesimo immigrato clandestino musulmano!”. E poco importa se tu sei protestante, loro penserebbero così. Lo so, Rashid, a cosa stai pensando. Tu hai passaporto statunitense, tu non sei clandestino. I tuoi nonni si trasferirono dalla Nigeria negli USA e tu nascesti lì. Tu non sei povero, non hai bisogno d’entrare illegalmente da nessuna parte. Ma loro non capiscono, loro non vogliono capire. Potresti parlar loro per ore, e ridirebbero le stesse frasi, magari dandoti del bugiardo. Ti sentiresti offeso e deluso amico mio. Tu, tu che sei laureato col massimo dei voti, tu che parli cinque lingue, tu che lavori addirittura alla NASA. Ma a loro non fregherebbe nulla. La loro ignoranza la sfoggiano come un premio. E sai che pena a vederli… Loro che fino a qualche tempo fa scappavano da questa Italia con le pezze al culo e le valige tenute insieme dallo spago, loro che lavoravano come muli senza diritti, che si ubriacavano al primo bar per non pensare al domani. Ma loro hanno dimenticato Rashid. Oggi si vantano di poche cose materiali che posseggono e scaricano ogni problema sugli immigrati. O su chi ritengono “diverso” da loro. Hanno una capicità di ragionamento pari a zero, devi fare discorsi semplici semplici e basilari con loro, se no non capiscono. Però pensano di saperla lunga.
Potresti umiliari con poche parole. Ma a che ti gioverebbe amico? Non capirebbero lo stesso.
Scusami Rashid, lo faccio per te, e forse un po’ anche per me, perché non voglio che tu veda con chi sono costretta a coabitare.
Un giorno forse verranno tempi migliori.
Per ora però visita altri luoghi, altre nazioni. Da altre parti non è molto diverso che da qui, ma preferisco che tu non venga. Ci vedremo da un’altra parte Rashid. Ma non qui.
Non venire qui in Italia.
9 commenti:
senza dimenticare che proverebbero pure a convertirti, a rispedirti dritto dritto nel medioevo, quello dei roghi, della caccia alle streghe, delle donne che devono soffrire partorendo e abortendo. non venire rashid, aly ha ragione.
Ma noi siamo diversi, noi non siamo parte di questa Italietta squallida. fallo venire il tuo amico, per far sapere al mondo che non è solo quello che si vede in tv Aly...
Un consiglio saggio e prudente che non posso che appoggiare appieno. Tempi duri anche qui da noi caro Rashid...
Condivido la lettera...
L'Italia è ancora un paese razzista. E nonostante molti dicano di non esserlo, appena vedono una persona che è fisicamente diversa dal nostro "standard" viene considerta inferiore. Basti pensare che negli uffici pubblici, nelle scuole, nelle poste... qualcuno ha mai visto un africano insegnare? Un albanese allo sportello della banca?
E pensate che molti di loro sono laureati, sono operai specializzati....
@metropol: eh eh..già, il medioevo..almeno lì potevi dire che non erano istruiti,che vivevano nell'ignoranza..qui i razzisti hanno anche la laurea..
@Maraptica: è vero, è sbagliato fare di tutta un'erba un fascio, di certo ci sono ancora brave persone che si "sbattono" per il bene di tutti, non posso darti torto. ma è la paura che possa incontrare "la maggioranza" che, purtroppo, a volte mette in ombra anche chi come te e come gli altri che scrivono qui, si da veramente da fare per un mondo migliore.
@chit: già, tempi molto duri, ma spero sempre che il vento un giorno cambi :)
@Elly: ciao! grazie x essere passata dal mio blog! infatti, come fai giustamente notare non sono pochi quelli diplomati o laureati che poi arrivati qui fanno i lavori più umili; ho un'amica sudamericana, per esempio, laureata in psicologia, ma la sua laurea non viene riconosciuta in Italia; e come lei ce ne sono tante..
Ciao Aly,
Winston Churchill, dopo la liberazione dell'Italia da parte degli americani pronunciò una celebre frase: “Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti, il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti”. Ecco, ho scelto questa frase perchè mi sembra emblematica per descrivere il comportamento che noi italiani abbiamo avuto nel corso degli anni.
Chissà cosa direbbe oggi di noi ... ;)
Importante. Firmiamo e diffondiamo l'appello a sostegno di Emergency di Gino Strada e dei tre medici italiani rapiti dal governo afgano di Karzai.
Mimmo Guarino
@Niente Barriere: eh eh, bella frase, proprio azzaccata! spero cn tutto il cuore che questa brutta aria che tira oggigiorno possa cambiare ;)
@Io sto con Emergency: ciao Mimmo! sì, tranquillo, ho già firmato e fatto firmare l'appello! è idegno ciò che stanno facendo ad Emergency.. ovviamente anch'io sto con Emergency!!
Anche io, come sarah, ti dico di farlo venire. un abbraccio :)
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