giovedì 22 gennaio 2009

Mosh

La canzone che vi riporto tradotta qui sotto è di uno dei miei rapper preferiti, ovvero Eminem, dal titolo "Mosh". Trovo che il significato del testo sia stupendo, profondo e ribelle. Questo bel rap vuole essere una sorta di mio personale "bye bye" al signor W. Bush, ma anche un provocatorio "welcome" al signor Barack Obama, insediatosi da poco alla White House. E, perchè no, ritengo che questo duro rap possa essere dedicato a molti personaggi, presidenti e politici di varie nazioni.

MOSH
Io giuro fedeltà alla bandiera degli Stati Uniti d’America e alla Repubblica, che significa.../Gente!/...Un’unica nazione, sotto Dio, indivisibile.../E' così bello essere tornati!/...Con libertà e giustizia per tutti.../Ora marciate insieme a me!
Controlli ogni parola che dico,/Memorizzi ogni rigo che butto fuori di getto, /Ricarichi, prendi energia e riavvolgi./Io dono la vista al cieco, /Il mio intuito attraverso la mente./Esercito il mio diritto /di espressione quando sento che è ora./È tutto nella tua testa./Come interpreti il fatto che/quando io dico di combattere tu intendi/ “Spaccherò il culo a qualcuno”?/Se non capisci, non avere timore/di chiedere spiegazioni./Sono un padre/ che è cresciuto senza padre/Che è esploso ora /Come un fenomeno del rap/ Non ho, o almeno non dimostro,/Difficoltà nell'affrontare le prove serie/E giocare di prestigio allo stesso tempo./Ho affinato le mie qualità d'imprenditore,/Ho contribuito a lanciare qualche nuovo rapper./Ho dovuto affronatre molti ostacoli/Durante l’ultima metà della mia carriera: /Sono le classiche "merdate"./Ho siperato il momento in cui/ero il Signor "Baciami-Il-Culo"./Ora faccio show di classe./Sono come "l’Uomo Elastico"/torno sempre indietro
Venite, seguitemi, /Perché io vi guido attraverso l’oscurità/Perché io vi offro abbastanza luce per poter procedere/Proseguite, datemi speranza, /Datemi forza, venite con me e non vi guiderò in modo sbagliato/Datemi la vostra fede e la vostra fiducia /Perché io guido tutti noi attraverso la nebbia/Verso la luce alla fine del tunnel/Lotteremo, caricheremo, /Cammineremo, /Marceremo attraverso il fango, passeremo attraverso la palude/Condurrò tutti noi dritto attraverso le porte /Andiamo!
Tutti i ricchi, /I poveri e quelli che stanno nel mezzo/Venite tutti insieme, /Raccoglietevi, accalcatevi/Lasciate che si costruisca dall’inizio alla fine./Tutto quello che puoi vedere è un oceano di uomini, /Alcuni bianchi, alcuni neri/Non importa il colore/Tutto ciò che importa è che/Siamo riuniti qui insieme/Per celebrare la stessa causa./Non importa come sia il tempo/Se piove lasciate che piova, /Si, più è bagnato meglio è/Loro non ci fermeranno, non possono,/Noi ora siamo più forti che mai/Loro ci dicono: No! Noi diciamo: Si! /Loro ci dicono: Basta! Noi diciamo: Avanti!/Ribelliamoci con un grido di rivolta, / Scateniamo l’inferno, gliela faremo vedere/Camminiamo, spingiamo, /Cacciamo, distruggiamo, / Gridate “Fanculo Bush!”/Finchè non riporteranno le nostre truppe a casa
Venite, seguitemi…
Immagina che piova e dirotto, /Che piova proprio su di noi/Mentre ci ripariamo nelle trincee/Fuori della Stanza Ovale/Qualcuno sta tentando di dirci qualcosa/Forse è Dio che ci dice solo /Che siamo responsabiliPer questo mostro, /Questo codardo a cui abbiamo dato il potere/Lui è il vero Bin Laden!/Guarda la sua testa china in avanti./Come potremmo permettere /Una cosa come questa/Senza agitare i pugni/Adesso è/Questa per noi l’ora decisiva/Lasciatemi essere la voce /E la vostra forza e la vostra scelta/Lasciatemi semplificare la rima /Giusto per amplificare il rumore/Cerco di amplificarlo, di eseguirlo a tempo, /E moltiplicarlo per sedici milioni di persone tutte uguali /A un volume così alto/Che forse possiamo raggiungere Al’ Qaeda /Attraverso la mia voce/Lascia che il presidente affronti da solo /Un’estrema anarchia/Dategli un AK-47,/Lascialo andare a combattere la sua guerra personale/In modo che possa impressionare suo padre/Non più sangue per il petrolio, /Noi abbiamo già le nostre battaglie /Da combattere nel nostro paese/Niente più guerra psicologica, /Per ingannarci a pensare che non siamo leali/Se non serviamo il nostro paese. /Stiamo patrocinando un eroe/Ma guarda nei suoi occhi: sono tutte bugie/Le stelle e le strisce /Sono state rubate, / Lavate via e asciugate /E sostituite con la sua stessa faccia, /Decidi se ribellarti oppure morire/Se questa notte verrò ucciso saprai il motivo/Perché ti ho detto di lottare!
Venite, seguitemi…
E se dovessero chiedrci il motivo/Per cui tentiamo di fa cessare/L’operazione “Tempesta nel Deserto”/ Dichiarandone ufficialmente la chiusura/Diremo loro che vogliamo fare la differenza/Perché noi mettiamo da parte le nostre differenze /E assembliamo il nostro esercito personale/Per disarmare quest’Arma di Distruzione di Massa /Che noi chiamiamo il nostro Presidente/Lo faremo per la generazione di oggi/E la generazione che verrà in futuro/Per parlare ed essere ascoltati/Signor Presidente! Signor Senatore!/Ci state ascoltando?!

mercoledì 21 gennaio 2009

Premio Dardos

E' con gratitudine che ricevo dall'amico di blog LuCa il premio Dardos, riconoscimento che viene consegnato ai blogger che hanno dimostrato impegno nel trasmettere valori culturali, etici, letterari o personali.

Il regolamento prevede che quando si accetta (ovviamente non si è obbligati) il premio si deve comunicare il regolamento, visualizzare il logo del premio, linkare il blog che ci ha premiato e premiare altri 15 blog meritevoli, avvisandoli .

Obiettivamente per me premiare 15 blog è troppo, quindi decido di conferirlo ad un solo blog, che penso incarni in pieno il valore di questo premio. Ovvero:

- Lo SpaziAle

domenica 11 gennaio 2009

L'odio delle nuove generazioni

Vorrei che guardaste per qualche secondo queste immagini. Soffermatevi un attimo, lasciate che la vostra mente pensi, rifletta.









Forse il governo d’Israele מדינת ישראל non riesce o non vuole capire un concetto molto semplice ed elementare, sostenuto anche dalla storia del passato. Se porti la fame, la disperazione, il lutto, se non fai passare i medicinali, se distruggi tutto, cosa pensi resti alla maggioranza del popolo palestinese? L’odio. Come scrive il palestinese Raed Debie su Peace Reporter Cosa vi aspettate da bambini che crescono sotto i missili e i bombardamenti israeliani? Cosa vi aspettate da bambini come Dalal Abu Aishy, a cui un razzo israeliano ha rubato tutta la famiglia? (…) Qualsiasi sondaggio renderà manifesto l'odio verso Israele nel mondo arabo, e mostrerà anche la dimensione del consenso verso Hamas. Questa è la più grande minaccia che Israele si trova a fronteggiare: l'estremismo delle prossime generazioni di oppressi. C'è un proverbio arabo che dice "se semini sangue non cresceranno rose". "Seminare" missili non porterà sicurezza e la "coltivazione" di barriere non produrrà pace. La comunità internazionale dovrebbe tornare a guardare alla sostanza e comprendere la storia dei bambini della Palestina فلسطين, quando in futuro diventeranno adulti”. Prima di lui questo concetto fu espresso da un certo Publio Cornelio Tacito che scrisse “Metus ac terror sunt infirma vincla caritatis; quae ubi removeris, qui timere desierint, odisse incipient". (La paura e il terrore sono fiacchi vincoli d’affetto; quando li avrai spezzati, coloro che avranno cessato di temere, cominceranno ad odiare). Se togli tutto, rimarrà solo l’odio. Che verrà coltivato, con cura, anno dopo anno, dolore dopo dolore; e non si dovranno rapire i bambini, come sta accadendo nelle guerre in vari stati dell’Africa, no, qui è più simile allo Sri Lanka, dove i ragazzini Tamil vanno spontaneamente con le Tigri, o come i guerriglieri ragazzini Karen della Birmania. Perché se ti hanno portato via tutto, se vivi nella miseria, è facile imparare ad odiare e sei tu stesso che vuoi combattere.
Così avviene ed avverrà nella Striscia di Gaza.
Poi si troveranno sempre persone estremiste di natura e di convinzione che su questa cosa ci campano, e allora fare un lavaggio del cervello ai ragazzini della Striscia sarà molto semplice, insegnar loro ad odiare ancora di più, ad odiore tutto il popolo d’Israele, tutta l’America, tutto ciò che non è islamico, sarà troppo semplice.
Governo d’Israele, possibile che non capisci tutto questo? Non capisci che più rifiuterai il dialogo più l’estremismo avanzerà? E sarà sempre più difficile mettersi ad un tavolo a parlare…
E poi le manifestazioni aumentano, a dismisura,
anche se l’Arabia Saudita e l’Egitto per ora stanno abbastanza in silenzio, dalle altre parti tutti gli islamici solidarizzano con i palestinesi. E io li ammiro, ammiro questa loro coesione, questo loro senso di fratellanza; sapete perché? Perché anch’io, che non sono islamica, solidarizzo in questo momento con i palestinesei, ma solidarizzo anche con i fratelli cristiani dell’Orissa उड़ीसा, che stanno venendo massacrati dagli estremisti indù nel silenzio non solo del governo indiano ma anche del mondo. E provo invidia verso la solidarietà degli islamici, che non vedo invece nei miei cari fratelli cristiani.

I bambini, i ragazzini soldato mi fanno una grande tristezza, perché non hanno infanzia nè futuro, e perché l’odio, purtroppo, ti cancella tanti di quei sentimenti che varrebbe la pena avere. Sì, anch’io mi faccio la stessa domanda di Raed Debie e mio malgrado vedo la sua stessa, identica risposta.

giovedì 8 gennaio 2009

Premio Kreativ Blogger

Ammetto che è con piacevole stupore che ricevo da Andrew il premio Kreativ Blogger, premio assegnato ai blog che si sono distinti per il modo esauriente e personale in cui trattano le notizie.
Che dire Andrew, non me l'aspettavo ^^ e ti ringrazio molto.

Il regolamento del premio è quello di scrivere un post, citando il nome di chi ti ha assegnato il premio e il link del suo blog e premiare un minimo di 7 blog (o anche più) se credi siano
meritevoli.

Ora tocca a me...visto il tema del premio, 7 blog per me sono un pò tanti anche perchè non ho una lista "amici" lunghissima, mi limiterò quindi a 5; ma questi 5 se lo meritano in pieno!
Il premio lo assegno (in ordine alfabetico) ai seguenti blog amici:

venerdì 2 gennaio 2009

50 aniversario del triunfo de la Revolución

Discurso pronunciado por el Presidente de los Consejos de Estado y de Ministros de la República de Cuba, General de Ejército Raúl Castro Ruz, en el acto por el aniversario 50 del triunfo de la Revolución, efectuado en Santiago de Cuba, el 1ro. de enero de 2009, “Año del 50 aniversario del triunfo de la Revolución”
Santiagueras y santiagueros;
Orientales;
Combatientes del Ejército Rebelde, la lucha clandestina y de cada combate en defensa de la Revolución durante estos 50 años;
Compatriotas:
El primer pensamiento, un día como hoy, para los caídos en esta larga lucha. Ellos son paradigma y símbolo del esfuerzo y el sacrificio de millones de cubanos. En estrecha unión, empuñando las poderosas armas que han significado la dirección, las enseñanzas y el ejemplo de Fidel, aprendimos en el rigor de la lucha a transformar sueños en realidades; a no perder la calma y la confianza frente a peligros y amenazas; a levantar el ánimo tras los grandes reveses; a convertir en victoria cada reto y a superar las adversidades, por insuperables que pudieran parecer.
Por primera vez el pueblo cubano alcanzaba el poder político. En esta ocasión, junto a Fidel, los mambises sí entraron a Santiago de Cuba. Atrás quedaban 60 años exactos de dominación absoluta del naciente imperialismo norteamericano, que no tardaría en mostrar sus verdaderos propósitos, al impedir la entrada a esta ciudad del Ejército Libertador.
Para nosotros quedó claro que la lucha armada era la única vía. A los revolucionarios se nos planteaba nuevamente, como a Martí antes, el dilema de la guerra necesaria por la independencia que quedó trunca en 1898. El Ejército Rebelde retomó las armas mambisas y después del triunfo se transformó para siempre en las invictas Fuerzas Armadas Revolucionarias.
La síntesis magistral de Nicolás Guillén resumió el significado para el pueblo del triunfo de enero de 1959: “Tengo lo que tenía que tener”, dice uno de sus versos, refiriéndose no a riquezas materiales, sino a ser dueños de nuestro destino.
Es una victoria doblemente meritoria, porque ha sido alcanzada a pesar del odio enfermizo y vengativo del poderoso vecino.
Esta heroica ciudad de Santiago, y Cuba entera, fue testigo del sacrificio de miles de compatriotas; de la ira acumulada ante tanta vida tronchada por el crimen; del dolor infinito de nuestras madres y del valor sublime de sus hijas e hijos.
¡Nunca más volverán la miseria, la ignominia, el abuso y la injusticia a nuestra tierra!
¡Jamás regresará el dolor al corazón de las madres ni la vergüenza al alma de cada cubano honesto!
Es la firme decisión de una nación en pie de lucha, consciente de su deber y orgullosa de su historia.
No creemos que todos los problemas se vayan a resolver fácilmente, sabemos que el camino está trillado de obstáculos, pero nosotros somos hombres de fe, que nos enfrentamos siempre a las grandes dificultades. Podrá estar seguro el pueblo de una cosa, que es que podemos equivocarnos una y muchas veces, lo único que no podrá decir jamás de nosotros es que robamos, que traicionamos.
Hagámoslo con la satisfacción de haber cumplido el deber hasta el presente; con el aval de haber vivido con dignidad el más intenso y fecundo medio siglo de historia patria y con el firme compromiso de que en esta tierra siempre podremos exclamar con orgullo:
¡Gloria a nuestros héroes y mártires!
¡Viva Fidel!
¡Viva la Revolución!
¡Viva Cuba libre!
( Per il testo integrale vedi sito: http://www.granma.cu/index.html )